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“Nella dispensa del mio locale, i verificatori hanno trovato alcuni prodotti scaduti da tempo. E mi hanno appioppato una sanzione molto salata… ci sono rimasto malissimo! Ovviamente io NON avevo alcuna intenzione di rifilare prodotti scaduti ai miei clienti! Semplicemente si trattava di roba dimenticata in un angolo e che prima o poi avrei buttato via… ma perché mi hanno dato la multa?“

 

Il grido d’allarme di Franco, ristoratore lombardo, alle prese col problema dei prodotti scaduti è tutt’altro che isolato come si potrebbe pensare.

D’altra parte, pensiamoci un attimo. Chi di noi a casa propria, nella propria dispensa, è sicuro di NON avere prodotti scaduti da tempo?

Quello che facciamo tutti, quello che DOBBIAMO fare tutti prima di consumare qualsiasi prodotto che abbiamo in casa è, semplicemente, controllarne la data di scadenza. E se ci accorgiamo che si tratta di un prodotto scaduto possiamo fare soltanto una cosa: buttarlo via! Diversamente rischieremmo di mettere a rischio la nostra salute. Il ché sarebbe assurdo!

Dunque, perché un ristoratore non può poter fare la stessa cosa? Ha acquistato un prodotto, lo ha messo in dispensa o comunque adeguatamente conservato. Quando lo riprende in mano per utilizzarlo ne verifica la data di scadenza e, se si accorge che si tratta di un prodotto scaduto (per qualsiasi motivo: distrazione, disorganizzazione… sfortuna!), lo butta via e ovviamente NON lo vende ai suoi clienti…

Ecco, il punto centrale è proprio questo! La differenza fra quello che c’è nella nostra dispensa di casa e quello che c’è nell’attività commerciale di un ristoratore sta tutta in questa parola chiave: COMMERCIO.

Ci spiega le cose Roberto Lucangeli, manager dei tecnici RSPP e dei Tecnologi Alimentari di Facile626. Lucangeli è un esperto professionista che ogni giorno si occupa degli argomenti affidati alla sua squadra, vale a dire tutto quello che riguarda la Sicurezza sul Lavoro e l’HACCP, cioè l’Igiene Alimentare.

Indice:

 

Nel campo dei prodotti scaduti, che differenza c’è fra “termine minimo di conservazione” e “data di scadenza” e quali sono le normative di riferimento?

==> Risponde Roberto Lucangeli:
Per i prodotti scaduti la “legge madre” alla quale fare riferimento è la 283/1962 (successivamente, Regolamento UE 1169/2011) che ha introdotto la differenza fra “termine minimo di conservazione” e “data di scadenza”.
Nel primo caso si tratta della data fino alla quale, se adeguatemente conservato, il prodotto mantiene le sue proprietà. A questo si riferisce la classica frase: “Consumare preferibilmente entro il… “ che troviamo anche sui prodotti acquistati.
Nel secondo caso, invece, si tratta della data entro la quale il prodotto DEVE essere consumato (rif. Regolamento CE 178/2002, ndr). A questo si riferisce la classica dicitura: “Da consumare entro il… “.

La cosa importante da chiarire è che in questo secondo caso, dopo la scadenza della data indicata, il prodotto è considerato “A RISCHIO” e quindi non solo NON dev’essere consumato ma NON PUÒ neanche RIMANERE o essere immesso in commercio!

In base alla legge, quindi, anche la sola presenza di un prodotto scaduto, all’interno di un’attività commerciale di qualsiasi tipo, costituisce una violazione della norma. E pertanto scatta la sanzione!

 

Quale consiglio si può dare ai ristoratori per evitare prodotti scaduti?

==> Risponde Roberto Lucangeli:
Se pensiamo alle nostre case, l’evoluzione della “domotica” sta già percorrendo strade interessanti per risolvere la questione dei prodotti scaduti. Finché l’elettronica non ci verrà incontro in maniera massiva, comunque, è chiaro che a livello professionale non si possono correre rischi di alcun tipo.

Oggi come oggi, il mio consiglio a tutti gli Osa rimane su un’unica strada: quella del controllo visivo! Personalmente consiglio di effettuarlo una volta a settimana, controllando per bene le etichettature sia per evitare brutte sorprese in caso di controlli sia per preservare la salute dei propri clienti.

Aggiungerei che il principio che deve ispirare e motivare il ristoratore – al di là del fondamentale rispetto della legge e della salute dei propri clienti, ovviamente – è anche di natura economica.

A tutti, ricordo sempre che “I prodotti acquistati sono un po’ come il tuo conto in banca, non controllarli e non monitorarne lo stato di salute significa anzitutto trascurare come sta andando il tuo conto corrente… 😉!”.

 

A che rischio di sanzioni, per i prodotti scaduti, va incontro chi riceve un’ispezione?

==> Risponde Roberto Lucangeli:
Questo non è un tema su cui si possono dare risposte precise, ma è chiaro che il rischio di sanzioni è elevatissimo. Se un ispettore trova prodotti scaduti all’interno del locale, si parte almeno dai 3.000 euro in su… fino ad arrivare al penale!

Dipende tutto dalla gravità della situazione e dai volumi di prodotti scaduti. Se c’è una particolare entità del problema, il verificatore pone immediatamente sotto sequestro tutti i prodotti scaduti. A questo punto succede che i beni sequestrati vengono sigillati e lasciati sul posto. Poi la “pratica” viene girata alla Procura della Repubblica per essere assegnata a un giudice.

Successivamente, il giudice decide se:
a) emettere direttamente la sanzione;
b) mandare il responsabile a processo.

Dopodiché, una volta chiuso l’iter, il giudice dispone che la merce sotto sequestro venga smaltita A CARICO del responsabile e secondo le procedure di legge.

Segnalo infine che nel nostro report “Le 3 Regole chiave per superare i controlli dei NAS e dell’ASL senza sanzioni” ovvero il report per sapere tutto quello che ti serve (e che ti salva) durante un controllo, si trova un’importante indicazione sul tema. Vuoi avere GRATIS tutto il Report? CLICCA QUI e scopri com’è facile! Intanto, ti do subito l’indicazione che trovi a pag. 25 del report. Eccola:

ATTENZIONE! Un’altra cosa da sapere molto bene è che nel corso di un controllo anche tu che sei il titolare (o l’eventuale delegato) puoi avvalerti di alcuni diritti. Per esempio, puoi rilevare eventuali comportamenti illegittimi da parte degli ispettori, inserendo dichiarazioni spontanee sul verbale. Ma attento! Tutto quello che dichiari – e che finisce a verbale! – potrebbe anche essere usato contro di te in caso di procedimento legali!

 

Spero di esserti stato utile!

Aloha,

Gianluca Perna

Foto: bearfotos / @Freepik